Si celebra Rita, la santa dei casi disperati
Da Roma a Cascia feste e preghiere
Margherita, già moglie e madre, vissuta in Umbria dal 1381 al 1447, venne proclamata da Papa Leone XIII
Celebrazioni per S.Rita nella basilica di Sant' Agostino a Roma (Ap) |
NEI LUOGHI NATII - Santa Rita nacque nel 1381 in un piccolo villaggio dell’Umbria, Roccaporena. Il primo evento straordinario fu quando, ancor piccolissima, in culla, uno sciame di api la circondò ma stranamente non la punse. Giovanissima, 13 anni, i suoi genitori ormai anziani la sposarono con Paolo Ferdinando Mancini, un uomo conosciuto per il suo carattere rissoso e brutale. Dal matrimonio nacquero due figli gemelli maschi: Giangiacomo e Paolo Maria. Ma la vita coniugale fu brutalmente spezzata dopo 18 anni con l’assassinio del marito in piena notte.
Rita chiese il perdono per gli assassini del marito e svolse una lunga opera di pacificazione con i suoi ragazzi che sentivano un dovere la vendetta per la morte del padre: pregò il Signore offrendo la vita dei figli pur di non veder le loro mani macchiate di sangue. Essi morirono un anno dopo il marito e fu allora che decise di seguire la sua prima vocazione ed entrare in convento.
La benedizione delle rose nella basilica di Santa Rita a Cascia (foto Ansa) |
A CASCIA CON LA GUIDA - Particolarmente belle le feste a Cascia, dove riposa nella grande basilica il corpo di Santa Rita, e dove si svolge una grande e lunga (proviene da Roccaporena) processione con le rose rosse, oltre che in molte altre città d’Italia o del mondo. «Santa Rita da Cascia – la vita e i luoghi» è l’ultimo volume uscito in ordine di tempo: scritto da Mario Polia e Massimo Chiappini (Edizioni San Paolo, 304 pagine, 18 euro) può costituire una guida per visitare in Umbria i piccoli paesi e le rocche che hanno contraddistinto la vita della Santa, che si è tutta svolta nella Valnerina (famosa per i tartufi neri, i salumi e le salsicce e la pesca delle trote), anche con l'ausilio di una mappa che ne ricostruisce gli itinerari artistico-religiosi.
Partendo da Roccaporena, suo luogo natale, a sei chilometri da Cascia e adesso collegata da una strada adeguata, val la pena di vedere il santuario a lei dedicato costruito negli anni Sessanta su progetto dell’architetto Oreste della Piana; qui si può visitare anche la cattedrale di San Montano, patrono del piccolo paese già ai tempi di Rita. In questa piccola chiesetta si celebrarono le sue nozze e qui sono sepolti i genitori, il marito e i suoi due figli.
LA ROCCIA E L'ORTO DEI MIRACOLI - Sempre a Roccaporena vi è la casa natale di santa Rita e poco lontano lungo la stessa strada l’abitazione di lei da sposata. Non vanno dimenticati la Roccia, dove secondo la tradizione la santa pregava intensamente e l’«Orto dei miracoli», annesso alla casa natale dove nel 1457 - in pieno inverno - sbocciò una rosa e maturò un frutto di fico, oggi entrambi simboli della santa.
A Cascia, oltre al santuario, degne di nota sono le due chiese di San Francesco e Sant’Agostino e il complesso di Santa Margherita. Vi sono anche due musei: quello di Sant’Antonio e di palazzo Santi. Tutta la Valnerina, però, è degna di nota: lungo il percorso si incontrano paesi come Scheggino, locande sul fiume e le famose cascate delle Marmore.
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